Ora solare 2024: ecco quando cambia e come dovremo spostare le lancette dell’orologio. Ma si dorme di più o di meno? C’è chi ne chiede l’abolizione sottolineando i vantaggi e i risparmi economici e ambientali dell’ora legale. Ma i numeri di Terna fanno riflettere
Torna l’ora solare. Come ogni anno, durante l’ultimo weekend di ottobre dovremo prendere in mano gli orologi (quelli analogici almeno) e provvedere a spostare le lancette. Il fatidico cambio d’ora è arrivato. Si guadagnerà un’ora di luce al mattino e se ne perderà una la sera, ma torneremo ad adeguarci al cosiddetto “orario naturale”.
Ora solare 2024: quando cambia? Si dorme di più o di meno?
Alle 3 della notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre, le lancette si sposteranno un’ora indietro, facendoci guadagnare un’ora di sonno. Dovremmo sopportare giornate più corte, e pomeriggi più bui, in cambio di un’ora di luce in più al mattina, per i prossimi 5 mesi. A marzo 2025 tornerà l’ora legale. Da anni si discute della possibilità di abolire il cambio d’ora. La proposta è stata avanzata dalla Commissione europea nel 2018 e nel 2019 il Parlamento ha rimandato la decisione agli stati membri. Ad oggi nessun paese europeo ha modificato l’attuale alternanza di orari.
Ora solare 2024: come funziona?
C’è spesso molta confusione attorno al cambio dell’ora, ma il concetto alla base è molto semplice. Da bambini ci viene insegnato che “mezzogiorno è l’orario in cui il sole raggiunge il punto più alto nel cielo”, ecco, questo vale solo per i 5 mesi di ora solare. L’ora solare è l’orario naturale, il cambio dell’ora è una conseguenza dell’invenzione dell’ora legale. Durante i mesi di ora legale il sole raggiunge il suo picco alle 13, e l’alba e il tramonto sono posticipati di circa un’ora.
L’ora legale nasce per sfruttare al massimo le ore di luce in primavera e in estate. In inverno, si torna all’ora solare, che ci permette di non alzarci al mattino vedendo attorno noi solo buio pesto.
I vantaggi dell’ora legale e le stime di Terna
L’ora legale ci permette di risparmiare sui consumi elettrici, è stata introdotta per la prima volta durante le due guerre mondiali proprio per questa ragione. Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, tra il 2004 e oggi l’Italia ha risparmiato circa 2,2 miliardi di euro e oltre 11,7 miliardi di kWh di elettricità con l’ora legale.
Nel solo 2024, invece, durante i sette mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 340 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 130 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di oltre 75 milioni di euro. I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 160 mila tonnellate. Nel 2024, considerando il periodo di ora legale da domenica 31 marzo a domenica 27 ottobre, il costo del kilowattora medio per il “cliente domestico tipo in maggior tutela” è stato, secondo i dati dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, di circa 22,2 centesimi di euro al lordo delle imposte.
Cambio d’ora: perché si chiede l’abolizione?
Sono molte le motivazioni di chi chiede l’abolizione del cambio d’ora. Da un lato c’è chi sostiene che mantenere l’ora legale tutto l’anno porterebbe ridurre ulteriormente i consumi di energia. Dall’altro c’è chi è preoccupato sugli effetti del doppio cambio sulla salute e sul sonno. Il cambio dell’ora altera il nostro ritmo circadiano, l’orologio biologico che regola il ciclo sonno-veglia, provocando un effetto simile a quello di un piccolo jet-leg. Molti studi evidenziano come, in corrispondenza dell’arrivo dell’ora legale aumentano i nostri livelli di stress, stanchezza, e perfino la quantità di infarti. Durante i mesi invernali, l’ora solare aumenta il numero di ore buie, con conseguenze negative sull’umore.
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