La Guardia di Finanza di Barletta-Andria-Trani smantella un complesso sistema fraudolento legato ai “Bonus Facciate” e altri incentivi fiscali. Coinvolti 14 soggetti, accusati di indebita percezione di fondi pubblici attraverso la creazione di crediti d’imposta fittizi
La Guardia di Finanza di Barletta Andria Trani ha recentemente portato a termine un’importante operazione contro la frode fiscale, eseguendo provvedimenti di sequestro preventivo per un valore di oltre 52 milioni di euro. L’indagine ha preso di mira un gruppo di 14 soggetti, accusati di aver indebitamente percepito fondi pubblici attraverso la creazione e l’uso di crediti d’imposta falsi legati ai cosiddetti “Bonus Facciate”, “Bonus Ristrutturazione” e “Sismabonus”.
L’operazione è nata da un’attenta attività di polizia economico-finanziaria, che ha avuto origine da una segnalazione del Nucleo Speciale Tutela Entrate e Repressione Frodi Fiscali, in collaborazione con la Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate. Questa cooperazione ha portato alla scoperta di una vasta rete fraudolenta che coinvolgeva la creazione e la cessione fittizia di crediti d’imposta.
Al centro della frode c’era una società con sede a Barletta, che, pur essendo un’evasore totale, aveva acquistato crediti fiscali fittizi per lavori edili mai eseguiti. I crediti falsi venivano ceduti a catena a diverse società sparse su tutto il territorio nazionale, molte delle quali erano appena costituite o risultavano essere anch’esse evasori totali.
L’indagine ha rivelato che i crediti d’imposta erano generati tramite documentazione fasulla, con riferimenti a immobili inesistenti e lavori di ristrutturazione mai realizzati. I beni sottoposti a sequestro includono oltre 15 milioni di euro in crediti d’imposta ancora presenti nei conti fiscali degli indagati, diversi immobili, quote societarie, veicoli di lusso e altri beni di valore.
L’operazione, che ha coinvolto anche città come Milano, Molfetta e Cerignola, è un esempio della costante azione delle forze dell’ordine per combattere frodi a danno dello Stato e garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche.
Tuttavia, si precisa che il procedimento penale è ancora nella fase preliminare e che le responsabilità degli indagati saranno accertate solo con sentenza definitiva.
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