JLL ha presentato la nuova edizione della ricerca “Future of Work”, uno studio che coinvolge oltre 2.300 decision maker di multinazionali operanti nei principali settori. Questo studio esplora le priorità, le sfide e le strategie adottate dalle aziende in un contesto economico complesso ma dinamico. A livello globale, il 65% dei leader aziendali prevede di aumentare il budget per il Corporate Real Estate entro il 2030, una percentuale che sale al 70% per gli intervistati italiani.
Le aziende si trovano di fronte a nuove opportunità nel Corporate Real Estate, che vanno dall’aumento delle superfici occupate alla trasformazione del luogo di lavoro. Queste opportunità comporteranno un utilizzo più efficiente degli spazi e contribuiranno alla crescita aziendale. Globalmente, oltre il 64% dei manager prevede di ampliare l’organico nel breve termine per attrarre nuovi talenti con competenze adeguate al cambiamento e sostenere la crescita futura. In questo contesto, il 60% dei leader è disposto a investire maggiormente nel design degli spazi e nei servizi per migliorare l’esperienza dei dipendenti. Inoltre, il 56% intende investire in uffici situati nei centri direzionali entro il 2030, mentre il 43% è disposto a pagare canoni più elevati per uffici con certificazioni legate alla salute e al benessere.
In Italia, tra gli aspetti più rilevanti per un utilizzo ottimale degli uffici figurano le performance in termini di sostenibilità (74%), la tecnologia CRE (71%) e il design e fit-out degli spazi (66%). Secondo gli esperti di Tétris, società del Gruppo JLL specializzata nella progettazione e costruzione di spazi di lavoro, gli uffici moderni richiedono un design inclusivo e flessibile che integri spazi collaborativi e individuali supportati da tecnologie avanzate. Ambienti multifunzionali che combinano lavoro, svago e socializzazione, includendo aree per il benessere e la concentrazione, creano uffici attrattivi che promuovono il senso di appartenenza, il benessere e l’equilibrio tra vita lavorativa e privata dei lavoratori.
La ricerca evidenzia quattro principali sfide per i prossimi cinque anni: l’efficienza organizzativa, la crescita dei ricavi attraverso l’espansione in nuovi mercati o operazioni di fusione e acquisizione, l’innovazione nei prodotti e servizi offerti e l’attrazione e la fidelizzazione dei talenti. Gli uffici avranno un ruolo cruciale nel raggiungimento di questi obiettivi, supportando le aziende nell’efficientamento dei processi e offrendo ai lavoratori un contesto che consenta di massimizzare le proprie performance.
Dall’analisi globale emerge una rinnovata propensione per il lavoro in presenza. Il 54% degli intervistati prevede di espandere la superficie dei propri uffici nei prossimi cinque anni. Attualmente, a livello globale, il 44% delle aziende richiede una presenza in sede per cinque giorni alla settimana, mentre il 56% adotta un modello ibrido. In Italia, il modello ibrido è ancora più diffuso con una quota del 72%, mentre i sostenitori dell’ufficio tradizionale rappresentano il 28%. Le aziende si concentrano nel trovare soluzioni per incentivare il ritorno in sede secondo questo nuovo modello.
Per il 93% dei manager italiani, l’applicazione di soluzioni di intelligenza artificiale sarà un fattore chiave per affrontare le sfide del settore immobiliare. Si stima che il 70% delle attività legate al CRE potrebbe essere supportato dall’AI nei prossimi cinque anni. Le aree più probabili di automazione includono design e costruzione, strategie di sostenibilità, fornitura di energia rinnovabile, facility management e pianificazione dell’occupazione.
In uno scenario in cui il rischio climatico è sempre più rilevante per le aziende, la sostenibilità si conferma centrale nelle strategie di Corporate Real Estate. Il 46% dei decision maker italiani sceglierà edifici capaci di resistere a eventi climatici estremi; inoltre, il 47% è disposto ad affrontare costi più elevati per immobili certificati a basso impatto ambientale e intende utilizzare principalmente soluzioni d’arredo realizzate con materiali riciclati.
Nell’ambito delle strategie ESG, molte aziende considerano l’impatto sociale delle loro attività con programmi dedicati alla comunità locale nel 60% dei casi. In termini di Diversity, Equity & Inclusion, il 69% dei decision maker italiani si impegna a garantire accessibilità a tutti i dipendenti mentre il 68% cerca di rispondere alle esigenze delle diverse generazioni presenti sul posto di lavoro.
Luca Villani, Head of Occupiers Services & Work Dynamics: “I decision maker CRE devono conciliare priorità a breve e lungo termine in uno scenario di mercato mutevole che rende complesso generare valore. È fondamentale affiancare all’upskill delle competenze l’integrazione tra business unit e lo sviluppo di partnership strategiche”.
Jose Maria Casanova, Managing Director di Tétris Italia: “Nell’attuale situazione di mercato è essenziale che gli uffici rispondano alle esigenze dei dipendenti rispecchiando al contempo gli obiettivi aziendali in termini di efficienza”.
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