L’obiettivo è «avvicinare i residenti alla neve». Come? Con una tariffa ridotta del 50% per gli abitanti della Valle d’Aosta su stagionali, giornalieri e biglietti orari in tutti i comprensori sciistici della regione e sul Skyway Monte Bianco.
È la novità varata dal direttivo dell’Avif (l’Associazione valdostana degli impianti a fune), che ha approvato un progetto sperimentale per la stagione invernale 2024-2025 per avvicinare i residenti al mondo della neve. «La tariffa ridotta rientra in una strategia di più ampio respiro, volta a favorire un turismo che tenga conto delle necessità e del benessere della popolazione locale», ha spiegato l’Avif.
Sino allo scorso anno lo sconto per i residenti era del 20% rispetto alla tariffa piena. L’associazione che raggruppa tutti i principali esercenti funiviari guidata da Ferruccio Fournier, però, ha optato per una riduzione ulteriore. «Per poter garantire un futuro alle attività in quota è fondamentale che il tessuto sociale della regione conosca e apprezzi la bellezza dei comprensori, pratichi sport invernali come lo sci e instauri un legame che possa anche stimolare scelte di future professioni e attività legate alla montagna», si legge in una nota.
«L’Avif vuole offrire ai valdostani nuove opportunità per vivere appieno le risorse della montagna. Oggi vivere nelle terre alte è più che mai una scelta consapevole che alle volte comporta delle rinunce: poter praticare attività all’aria aperta, a contatto con la natura, contribuisce al benessere, alla qualità della vita e alla salute degli abitanti di questi territori».
«La riduzione delle tariffe risponde all’esigenza di far riscoprire agli abitanti le opportunità della montagna, avvicinarli allo sci e incentivare le nuove generazioni a vivere in Valle d’Aosta, rendendole più consapevoli delle risorse che il loro territorio offre anche in termini occupazionali», prosegue l’Avif. «Il coinvolgimento attivo dei residenti può portare a un modello di sviluppo sostenibile capace di guardare oltre il turismo e di incentivare un rapporto armonioso tra il territorio e chi lo abita». «In sintesi, questo sforzo rappresenta una nuova visione che riguarda i suoi abitanti, con l’obiettivo di creare un legame duraturo tra il territorio, la sua popolazione e le sue risorse naturali di oggi e di domani».
L’iniziativa è unica nel suo genere. E per una serie di ragioni è difficilmente replicabile. «La Valle d’Aosta è una regione piccola e l’incidenza del numero dei residenti è molto diversa rispetto al Trentino Alto Adige», ha detto al Dolomiti Valeria Ghezzi, presidente di Anef e Funivie seggiovie San Martino di Castrozza. «Un’altra differenza è che nella vallèe gli impianti sono di proprietà dell’ente pubblico, mentre in Trentino le società sono private e devono rispondere del bilancio ai soci».
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