Le vendite di auto elettriche in Europa tornano a crescere: segnali di ripresa o sfida persistente? Una domanda obbligatoria, dopo i dati e le analisi odierne, ma che sottintende un abbaglio. Un abbaglio che rappresenta, nella realtà la possibile nuova strategia dei grandi costruttori. Cerchiamo di analizzare il tutto.
I dati di settembre
Dopo mesi di calo, le vendite di auto elettriche in Europa hanno mostrato segnali di ripresa a settembre 2024, raggiungendo il 17,3% delle immatricolazioni di nuovi veicoli. Si tratta di un incremento significativo rispetto al 14,8% registrato nello stesso mese del 2023. Secondo i dati pubblicati dall’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (Acea), l’aumento su base annua è del 9,8%, ma i numeri sono ancora lontani dalle aspettative del settore, rallentando una transizione elettrica fortemente attesa (e in tempi meno recenti spinta anche da parte dei costruttori, Mercedes in testa, nella convinzione che avrebbe portato a un radicale cambio del parco auto circolante, rinfocolando le vendite).
Germania e Italia trainano la ripresa, ma i dati complessivi restano sotto le attese
Nello specifico, Germania, Italia, Belgio e Spagna hanno registrato un recupero significativo delle vendite di auto elettriche, un cambiamento che segue mesi di difficoltà. La Germania, in particolare, ha vissuto una impennata dopo il crollo delle immatricolazioni avvenuto a seguito della fine dei bonus statali nel 2023. Tuttavia, nonostante i progressi mensili, il panorama complessivo rimane incerto: nei primi nove mesi del 2024, le vendite di veicoli elettrici sono risultate inferiori del 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questo andamento altalenante sta preoccupando l’intera industria automobilistica. Sigrid de Vries, direttore generale di Acea, ha commentato i risultati affermando: “I dati di oggi dimostrano che siamo ancora lontani dal fiorente mercato elettrico di cui l’Europa ha bisogno. Dovremmo assistere a una crescita costante e sostanziale, soprattutto in questo momento cruciale per lo sviluppo di questa tecnologia”. Nonostante il mese positivo, la quota di mercato delle auto elettriche su base annua è diminuita di quasi l’1% rispetto al 2023, e i volumi restano più bassi del 6%.
Un contesto economico difficile frena il passaggio all’elettrico
La lenta transizione verso l’elettrico è attribuibile, come è noto, a fattori economici: le auto elettriche costano in media il 30% in più di una a motore termico. Molti produttori di auto hanno emesso dei profit warning (sembra fare eccezione, al momento, solo Renault), hanno in sostanza avvertito che i loro risultati annuali saranno inferiori alle aspettative a causa della debolezza del mercato europeo. L’alto costo delle auto elettriche rispetto ai modelli tradizionali, unito all’incertezza economica, continua a rappresentare una barriera per molti consumatori. L’industria è sotto pressione per ridurre le emissioni di CO2 entro il 2024 e, ancora di più, entro il 2025. Il mancato raggiungimento di questi obiettivi potrebbe portare a sanzioni multimiliardarie per molti costruttori: fra i 10 e i 15 miliardi di euro.
Nonostante questo, diversi produttori hanno chiesto alla Commissione Europea di rivedere gli obiettivi a breve termine per le emissioni, consentendo una più lenta eliminazione delle auto a combustione interna. Ciò darebbe respiro a un mercato che, a settembre, ha mostrato timidi segnali di ripresa ma resta in una situazione di incertezza.
Il boom delle ibride: un ponte verso l’elettrico?
Parallelamente, i veicoli ibridi stanno guadagnando terreno in Europa. A settembre, le vendite di auto ibride hanno superato per la prima volta quelle a benzina, rappresentando il 32,8% del mercato (+12,5% su base annua). Questo segmento, che combina un motore a benzina con una batteria elettrica, è visto come una soluzione temporanea meno costosa per ridurre le emissioni. Toyota, pioniere della tecnologia ibrida, ha beneficiato maggiormente di questa crescita, con un aumento significativo delle vendite in mercati come Francia e Spagna. Stellantis, che a settembre ha registrato un pesante -26%, già a giugno aveva annunciato versioni ibride per tutti i trenta modelli in uscita. Carlos Tavares aveva parlato di “tecnologia ottimale” al Salone dell’Auto di Parigi.
Dunque eccolo l’abbaglio: la risalita delle auto elettriche è tale perché contempla le tre versioni, ossia le Full Electric, le Mild Hybrid e le Hybrid Plug In, queste ultime in calo a differenza delle prime due. Dunque, l’ibrido funziona e piace nel momento in cui deve dipendere da una stazione di ricarica (la debolezza della rete è un’altra delle cause del rallentamento del mercato.
La sfida per i produttori: tra obiettivi di emissione e crisi di mercato
Il mercato complessivo delle auto in Europa rimane debole, con un calo del 6,1% su base annua a settembre, trainato principalmente da Germania, Francia e Italia. Volkswagen, leader del mercato, ha mantenuto una stabilità (+0,3%) nelle vendite, mentre il gruppo Stellantis, come detto, ha sofferto un crollo significativo, con un -26 a settembre e un calo complessivo del 5,9% dall’inizio del 2024. Tramonta, in compenso, quello che un tempo era il re del settore automobilistico, il diesel. Le auto diesel, con un calo del 23,5%, ora rappresentano solo il 10,4% del mercato.
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