Roma, 24 ottobre – Una struttura della grande distribuzione – l’Ipercoop di Peschiera Borromeo in provincia di Milano (nella foto) – ha pensato bene di installare nel suo corner parafarmacia un totem con schermo touchscreen per garantire comunque, anche in caso di eventuale assenza del farmacista, il “servizio” ai cittadini. Basta digitare nella casella di ricerca il nome del prodotto e il gioco è fatto: un farmacista in smart working da casa (o in un’altra parafarmacia) dà la sua autorizzazione e al commesso presente in quel momento nella parafarmacia dell’Ipercoop non resta altro da fare che prelevare il farmaco dallo scaffale alle sue spalle e consegnarlo al richiedente.
Anche a voler concedere, obbedendo al precetto paolino dell’omnia munda mundis, che la soluzione escogitata dai dirigenti dell’ipermercato di Peschiera Borromeno sia esclusivamente animata dalla semplice intenzione di soddisfare comunque le necessità del cliente, giova ricordare – come fanno in un comunicato stampa congiunto Movimento nazionale liberi farmacisti, Confederazione unitaria libere parafarmacie, Federazione farmacisti e disabilità Onlus e Unione nazionale farmacisti titolari di sola parafarmacia – che la “brillante” trovata è illegale e contraria alla normativa vigente.
“La norma è assai chiara ed è stata ribadita recentemente in una nota del ministero della Salute a proposito degli smart-locker, armadietti automatizzati che distribuiscono farmaci ai clienti in assenza del farmacista” ricordaono le sigle rappresentative dei farmacisti di parafarmacia nel loro comunicato. In quella nota viene precisato con molta chiarezza che “la vendita presso le farmacie e parafarmacie, deve avvenire – come espressamente disposto dal legislatore all’art. 122 Tullss e all’art. 5 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006 n. 248 – in presenza e con l’assistenza ‘personale e diretta’ del farmacista in tutte le fasi della dispensazione, che vanno dalla individuazione del medicinale alla consegna dello stesso all’acquirente”.
Nel giudizio delle sigle delle parafarmacie, l’iniziativa dell’Ipercoop di Peschiera Borromeo altro non è, dunque, che una delle tante “idee bizzarre che circolano in questo momento per aggirare la carenza di farmacisti laureati”. Ma, si afferma nel comunicato, “ancora una volta la strada è quella sbagliata, l’unica percorribile è quella di migliorare le condizioni economiche e di vita dei colleghi. Altre ‘brillanti’ idee sono solo inutili escamotage atti ad aggirare il problema”.
Il comunicato di Mnlf, Culpi, Federfardis e Unaftisp si conclude con l’auspicio che la Fofi intervenga immediatamente sull’argomento, anche “agevolata dal fatto che l’esercizio si trova nella Regione di residenza dello stesso Presidente”.
Nelle more di un intervento della federazione professionale, si muove intanto il sindacato dei titolari: Federfarma Milano ha infatti segnalato ai Nas la vendita di farmaci in assenza del farmacista al banco nella parafarmacia dell’Ipercoop di Peschiera Borromeo. A farlo, riferisce la newsletter F Press della Fondazione Murialti, è stata una delegazione del sindacato titolari, guidata dalla presidente Annarosa Racca, nel corso dell’incontro tenutosi nei giorni scorsi con i vertici regionali dei Nas.
L’associazione dei titolari, segnalando il caso, ha espresso ai Carabinieri per la Tutela della Salute le proprie perplessità su una modalità di vendita che non parrebbe assicurare ai pazienti le garanzie prescritte dalla legge.
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