L’ultimo riconoscimento pochi giorni fa con la medaglia della città di Genova ritirata dai figli Mario e Marta: Alberto Ponis, 91 anni, è morto questa mattina nella sua casa di Palau, su quella costa gallurese che è stata teatro della sua architettura ispirata alle forme della costa e alle costruzioni tradizionali rurali, quelle degli stazzi.
A Palau si era trasferito nel 1963, dopo gli studi londinesi, per progettare alcune ville a Porto Rafael e aveva aperto uno studio di progettazione insieme alla moglie, l’ingegnera Annarita Zalaffi. Sono centinaia gli edifici che portano la firma di Ponis in Gallura, le ville integrata dalla vegetazione mediterranea e dalle rocce granitiche tra Punta Sardegna a Palau, Costa Paradiso a Trinità d’Agultu, ma anche molte strutture pubbliche compresa la Chiesa del Redentore a Palau dove domani alle 15,30 saranno celebrati i funerali.
Tra i tanti riconoscimenti di Ponis i premi In/Arch per il complesso di Stazzu Pulcheddu a Palau e quello alla carriera conferito nel 2020 a Cagliari. In/Arch Sardegna ha anche in quell’occasione promosso la mostra “Alberto Ponis L’architettura e i suoi strumenti”, curata da Paola Mura, riproposta lo scorso anno a Sassari, e il relativo catalogo.
In occasione del conferimento ad Alberto Ponis della Medaglia della Città di Genova, il Museo di Arte Contemporanea Villa Croce di Genova ospiterà fino alla fine di dicembre la mostra “Alberto Ponis. Costruire nella natura”.
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