La nuova manovra 2025, tra tagli incentivi e agevolazioni, sembra voler riscrivere le regole del gioco, o almeno provarci. La manovra economica è arrivata alla Camera, con misure chiave come il taglio del cuneo fiscale e interventi sulle pensioni. Le audizioni davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento inizieranno il 28 ottobre. Il termine per la presentazione degli emendamenti è previsto tra l’8 e il 10 novembre.
Con un miscuglio di incentivi fiscali, agevolazioni sociali e qualche tentativo di lotta all’evasione, il governo punta a un rilancio economico che strizza l’occhio a famiglie e imprese. Ma quanto di tutto quello che è compreso nel testo completo si tradurrà in realtà?
Nuove aliquote IRPEF: i tre scaglioni vengono riconfermati?
La manovra introduce una rimodulazione definitiva degli scaglioni IRPEF, con l’idea di rendere il sistema fiscale un po’ più leggero per chi guadagna meno. I redditi fino a 28.000 euro saranno tassati al 23%, quelli tra 28.000 e 50.000 al 35%, e chi guadagna oltre 50.000 euro continuerà a pagare il 43%. E per chi si chiede cosa succederà oltre quella soglia… beh, il privilegio di pagare di più resta intatto!
Sostegno alle famiglie: ecco le misure di welfare e gli incentivi della manovra 2025
Per le famiglie, alla cui crescita spesso si inneggia ma trascurate nei fatti, il governo prevede un aumento di 50 milioni di euro all’anno per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti e un fondo di 500 milioni di euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Cifre risibili, in assoluto e raffrontate all’aumento dei prezzi, ma meglio di nulla. Insomma, si torna un po’ ai vecchi tempi del pane o, meglio, del panino per il popolo.
Mutui prima casa: gli sgravi e il fondo di garanzia gestito da Consap rimangono?
Se il tuo sogno è comprare casa, la buona notizia è che le agevolazioni sui mutui sono prorogate fino al 2027. Il fondo di garanzia verrà incrementato di 130 milioni nel 2025 e 270 milioni negli anni seguenti. Ma non aspettarti miracoli: il sogno della casa di proprietà resta, ma con un prezzo che continua a salire come il desiderio dei cittadini di veder realizzato il proprio progetto. I tassi tuttavia potrebbero essere in fase di discesa come abbiamo anticipato nel nostro articolo del 5 ottobre.
Lotta all’evasione: rimane l’obbligo della fatturazione elettronica?
Il capitolo “lotta all’evasione fiscale”, il male dei mali della Penisola così come il sommerso, tra cui quello malavitoso, è sempre una promessa affascinante. La manovra prevede nuovi sistemi di tracciabilità per i pagamenti elettronici, collegati direttamente alle banche dati dello Stato. Ora, chi evade dovrà fare attenzione a ogni transazione digitale: con un semplice clic, il fisco saprà tutto. Almeno questa è l’idea… Il tempo dirà se la tecnologia batterà finalmente l’evasione.
Transizione ecologica: ci saranno bonus per l’acquisto di auto elettriche?
In un contesto sempre più green, il governo non poteva ignorare l’argomento del momento: l’ecologia. Incentivi e agevolazioni per l’acquisto di auto elettriche o ibride e tagli fiscali per chi sceglie di inquinare meno erano stati chiesti a gran voce anche dal CEO Stellantis Tavares, poche settimane fa, ma non si sa con quanta responsabilità visti i passi immediatamente successivi con altri tagli lavorativi e produttivi, per sostenere la domanda di veicoli elettrici e sembrerebbero essere in arrivo. Parallelamente, vengono tagliati alcuni sussidi ambientali dannosi, con l’obiettivo di favorire una transizione più rapida verso un’economia sostenibile. Per ora, però, il vero motore elettrico sembra essere il desiderio di dimostrare di essere al passo coi tempi.
Manovra 2025: un equilibrio delicato
Nel complesso, la manovra 2025, tra tagli, incentivi e agevolazioni, sembra puntare a un bilancio che, senza fare promesse eccessive, tenta di non scontentare nessuno finendo, forse, per non accontentare nessuno salvo, questo è il grande dubbio, banche, finanza e big tech. Ridurre le tasse, sostenere le famiglie e combattere l’evasione sono i pilastri dichiarati di questo piano. Tuttavia, resta da vedere se le risorse saranno sufficienti e, soprattutto, se l’equilibrio delicato su cui si regge questa manovra sarà in grado di reggere la prova dei fatti.
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