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VENEZIA – Con “Dal remo al vapore” (Il Poligrafo, pp. 392, euro 25), il giornalista e fotografo veneziano Alessandro Rizzardini ha forse dato vita al più completo volume sul sistema di trasporto pubblico lagunare. Uno sguardo al passato che non esclude, anzi auspica, riflessioni sull’oggi: ricordandoci le iniziali proteste da parte dei gondolieri, prima detentori assoluti di canali e tratte; incidenti per il crescente traffico acqueo che comprende mezzi a remo e a motore; lamentele degli utenti su disservizi e costo dei tragitti, e intrecci tra pubblico e privato, non esenti da immissione di capitale straniero. Dolente curiosità, le prime borseggiatrici operavano in città già durante la 1. Esposizione internazionale d’Arte nel 1895. Non inedite anche “vecchie” polemiche sul moto ondoso, l’apparire di battellini elettrici nel 1929 e il dibattito sull’inquinamento, la questione sulla competenza di acque e spazi (“Canalazzo” ossia Canal Grande incluso). Attraverso la chiave di lettura del “trasporto pubblico” Rizzardini sviscera mezzo secolo di storia, fino agli anni Trenta. “Dal remo al vapore” è pubblicato nella collana editoriale “Novecento a Venezia. Le memorie, le storie”, diretta dall’importante storico Mario Isnenghi. Ulteriore tassello – come ricorda quest’ultimo – per una «ricostruzione storica della memoria veneziana», attraverso «tappe e luoghi in cui Venezia cambia, si trasforma». Decisive alcune date. Nel 1812 il Viceré d’Italia, Eugenio Beauharnais figlio adottivo di Napoleone Bonaparte, concede la costituzione di un’impresa dedita al trasporto pubblico. Il Gran Ponte (ferroviario) sulla Laguna Veneta del 1846 contribuisce, assieme alle prime imbarcazioni a vapore, al massiccio spostamento di persone (turisti inclusi) fra Venezia e terraferma. Confermando la vicina Isola del Lido privilegiata località balneare, non solo per ospiti d’élite ma sempre più alternativa alle piscine cittadine all’aperto. Il 12 gennaio 1873 nasce la “Società Veneta di Navigazione Lagunare e pel Lido”, per utenza non commerciale.
VAPORETTI
La successiva “Vaporetti Veneziani” nasconde la vera ragione sociale, “Società Compagnie des bateaux Omnibus de Venise” (“Società Francese”, per comodità). Dell’estate 1881 i primi tragitti lungo il Canal Grande, dal 1868 “in appalto” con concessione municipale. Il diciannovesimo secolo si avvia alla conclusione. Entra in vigore il sistema di “abbonamento”, si verificano scioperi dei gondolieri (al tempo operativi nella stagione turistica limitata all’estate). Diverse le prese di posizione delle testate locali, compreso ovviamente “Il Gazzettino”: l’autore vi attinge ampiamente, restituendo così molto bene il sentire del tempo. Quanto a schieramenti, lo stesso sindaco Riccardo Selvatico, nel 1891, fu tacciato di simpatie verso i “lavoratori del remo”. L’immagine del trasporto non effettuato su gondole acquista dignità. Un esempio: il feretro di Richard Wagner è adagiato su un vaporetto ornato d’alloro e palme, le gondole a seguito. Negli anni del sindaco Filippo Grimani i mezzi pubblici appaiono in riprese cinematografiche, o permettono le stesse. Pure i reali saranno ospitati in un vaporetto. La municipalizzazione sarà approvata nel 1903, comprensiva di cinque linee urbane affidate alla nascente “Acni” (Azienda comunale navigazione interna) con concessione delle rimanenti alla “Lagunare”. Quest’ultima chiuderà i battenti nel 1929, e sarà il Comune dopo un obbligatorio referendum popolare, a prendere in carico i servizi: esordirà l’Acnil (Azienda comunale di navigazione interna lagunare), pienamente operativa nel 1934. Fondamenta – si potrebbe concludere – dell’odierna Actv (operativa dal 1978). Rizzardini documenta anche, durante il fascismo, duri episodi repressivi verso i lavoratori in sciopero. “Dal remo al vapore” vanta un apparato iconografico davvero ricco: fotografie e materiale perlopiù raro, anche dall’archivio dell’autore, restituiscono una storia nautica ampliata alla società del tempo; l’importanza dei soggetti di colorate cartoline o immagini riportate su scatole di fiammiferi (lo stesso Rizzardini ne vanta una collezione), va oggi ben oltre l’originaria destinazione. Alla stesura del volume ha contributo il noto studioso ed esperto modellista nautico Gilberto Penzo, che con il giornalista Silvio testa affiancherà l’autore in occasione della presentazione a Venezia del libro, domani alle 18 nella sede della società Canottieri Giudecca (Isola della Giudecca, 259/b).
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