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Un residente di Cogoleto è stato assolto in appello dopo una condanna in primo grado per aver rimosso delle linee di posteggio ritenute abusive. La vicenda risale al 2017, quando l’uomo si trovò in difficoltà a causa di una situazione di emergenza. Sua figlia aveva contratto una polmonite e l’ambulanza non riuscì a passare sulla strada di loro proprietà, ostruita da auto parcheggiate su spazi ritenuti irregolari.
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La pec del Comune
Dopo aver consultato il Comune, ricevette una pec che confermava l’abusività dei parcheggi e dichiarava che non sarebbero stati sanati poiché ostacolavano il passaggio dei mezzi di soccorso. L’uomo informò il condominio, che però rispose disinteressato alla questione. Sentendosi responsabile della sicurezza, decise di rimuovere le linee di posteggio, avvertendo tutti i residenti, senza ricevere opposizioni.
La condanna in primo grado
Successivamente, arrivarono proteste e una querela da parte di un amministratore di condominio, che accusava il residente di aver agito arbitrariamente. Il caso finì in tribunale e, in primo grado, il giudice lo condannò per “tenuità del fatto”, dopo la richiesta del pm che chiese il rinvio a giudizio. La corte giudicò che il documento del Comune non giustificava i lavori e che l’uomo aveva agito prematuramente.
L’assoluzione in appello
In appello, la sentenza è stata ribaltata: l’accusato, difeso dall’avvocato Fabiana Cilio, è stato assolto con formula piena. Il giudice ha stabilito che “obbedire al Comune non è reato”, confermando che l’azione del residente era legittima.
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