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“Andremo a fare la partita. Come abbiamo fatto a Perugia. Come è successo ad Ascoli”. Trasferte dolci quelle per il suo Rimini. Ora Antonio Buscè sa che c’è un altro muro bello alto da abbattere. Perché l’Arezzo si sta candidando come big del girone. E alla gara contro i biancorossi ci arriva con il morale alto, dopo la convincente vittoria di Sassari nella quale ha abbattuto la Torres. Il Rimini, invece, alla partita al Città di Arezzo ci arriva portandosi sulle spalle il fardello della sconfitta contro la Spal. Fardello che oggi Buscè cerca di rendere più leggero. “Ho visto comunque i ragazzi bene – alza il morale della truppa il tecnico dei biancorossi – Li ho visti motivati, sereni, consapevoli della partita che abbiamo disputato contro la Spal, con la difficoltà dell’uomo in meno, abbiamo retto bene fino all’ultimo. Peccato per quell’episodio, altrimenti si sarebbe potuto parlare di un altro risultato”. Messa via la delusione, c’è l’Arezzo. Gara elettrizzante per diversi motivi. Tra un ex e l’altro, c’è anche qualche tabù da abbattere considerando che il Rimini in casa del Toscani, in oltre 60 anni, è riuscito a vincere solo una volta su 18. “A volte ci sono i tabù, e a maggior ragione sono uno stimolo in più per fare bene – dice – Ma indipendentemente da questo, sappiamo di affrontare una partita difficile, contro una squadra che sta bene e che ha una classifica importantissima”. L’Arezzo di Troise, appunto. “L’ex allenatore del Rimini è lì ad allenare l’Arezzo, quindi per certi versi per qualcuno può essere una partita particolare, ma fondamentalmente credo che poi quando siamo in campo il passato è passato, si pensa solo al presente. Noi sappiamo di affrontare una squadra che ha vinto in trasferta una partita molto importante contro la Torres, che sta bene e ha una classifica buonissima, in un ambiente che si fa trasportare dai risultati c’è entusiasmo, e quindi noi dobbiamo andare lì a fare la nostra partita”. E, ancora una volta, il Rimini in viaggio non si sentirà solo. Saranno circa 350 i riminesi che oggi saliranno sul pullman o in auto per seguire capitan Colombi e compagni in Toscana. Un numero importante, un amore sempre e comunque grande.
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