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Se hai fatto questo errore sul 730 precompilato potresti avere delle brutte sorprese dopo i controlli dell’Agenzia delle Entrate
Ricevere un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate non è mai momento sereno e piacevole. Anche quando sono state rispettate tutte le regole e i pagamenti sono in ordine, infatti, il timore di aver sbagliato qualcosa e di aver dimenticato delle procedure burocratiche non fa stare tranquilli.
A maggior ragione quando ci si rende conto che uno sbaglio è stato effettivamente commesso. Se hai fatto questo errore sul 730 precompilato, infatti, potresti avere delle brutte soprese a seguito dei controlli dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo che cosa sta succedendo.
L’errore comune sul 730 precompilato
Con il provvedimento n.267777/2024 del 17 giugno 2024 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato quelli che sono gli elementi di incoerenza del modello 730/2024. Questi potrebbero attivare i controlli da parte del Fisco, ritardando quindi eventuali rimborsi. Esiste infatti un errore comune sul modello 730 precompilato che potrebbe giocare un brutto scherzo al contribuente. Tra le novità del 2024 vi è quella relativa al modello 730 precompilato semplificato. Questo viene compilato tramite un piccolo questionario che il contribuente dovrà completare mediante la conferma o la modifica delle singole voci. Il documento dovrà essere presentato entro il 30 settembre del 2024.
Se il modello 730/2024 precompilato viene inviato senza modifiche, allora non ci saranno controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. In caso di eventuali modifiche è possibile che emerga una base imponibile minore rispetto a quella che era stata evidenziata dall’Agenzia delle Entrate. Se dovessero emergere detrazioni maggiori rispetto a quanto rilevato in precedenza, vi è la possibilità di dover pagare un’imposta maggiore. I controlli possono attivarsi in caso di scostamento tra il dichiarato e i dati rilevati dai modelli CU inviati dai datori di lavoro. Ma anche se dovessero esserci degli elementi di incoerenza tra ciò che è stato certificato dagli enti esterni e le dichiarazioni del contribuente. Infine, sono previsti controlli nel caso in cui dovesse emergere un rimborso per il contribuente con un importo superiore a 4.000 euro.
Le verifiche da parte del Fisco possono essere fatte entro 4 mesi dalla data di scadenza dell’invio della dichiarazione dei redditi. Dunque, per quanto riguarda la scadenza del 30 settembre 2024, i controlli relativi a questa dichiarazione dovranno essere eseguiti entro il mese di febbraio del 2025. Infine, l’AdE ha ricordato che è considerato come elemento di incoerenza nella dichiarazione dei redditi modello 730 con esito a rimborso l’eventuale presenza di situazioni a rischio che vengono segnalate per via di irregolarità che si verificano negli ani precedenti.
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