Effettua una nuova ricerca
More results...
Via libera dei Paesi Ue ai dazi alle auto elettriche cinesi. Durante la riunione di venerdì 4 ottobre del comitato di difesa commerciale, l’organo tecnico competente del Consiglio Ue, non è stata raggiunta una maggioranza in grado di respingere la proposta della Commissione Europea di adottare dazi aggiuntivi fino al 36,3% sulle auto elettriche cinesi importate.
Italia a favore dei dazi contro la Cina
L’Italia ha votato a favore insieme ad altri nove Paesi, tra cui la Francia, secondo diverse fonti diplomatiche. Cinque soltanto invece i contrari: Germania, Ungheria, Malta, Slovenia e Slovacchia. Il via libera «rappresenta un ulteriore passo avanti verso la conclusione dell’indagine anti-sovvenzioni della Commissione» sui sussidi di Pechino, si legge in una nota dell’esecutivo europeo, dopo il voto dei 27 Paesi. La decisione finale passa ora nelle mani della Commissione. L’esecutivo Ue ha ricordato che il regolamento con le conclusioni definitive dell’indagine dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 30 ottobre.
La Commissione Ue cerca ancora una soluzione con la Cina
La Commissione Europea «resta aperta a trovare una soluzione» con la Repubblica Popolare Cinese in merito ai dazi sui veicoli elettrici importati nell’Ue. Lo ha sottolineato il portavoce della Commissione Europea al Commercio, Olof Gill, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Il voto nel comitato Tdi «si è tenuto e noi lavoriamo duramente per trovare una soluzione». Con il voto, la Commissione può procedere autonomamente con il regolamento relativo ai dazi, che deve essere pubblicato entro il 30 ottobre (resta qualche settimana per eventuali negoziati). Le misure proposte «sono pienamente in regola con le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio», ha aggiunto il portavoce capo, Eric Mamer, pertanto «non c’è alcuna rappresaglia giustificata per qualcosa che è perfettamente in linea con le regole della Wto».
Il ministro Urso contrario a una guerra commerciale
«Noi siamo contrari ad ogni ipotesi di guerra commerciale e lavoreremo insieme per evitarla», ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo il voto. «Occorre preservare la partnership industriale e commerciale con la Cina con cui vogliamo continuare a lavorare in una logica win-win, basata sul principio della reciprocità anche ai fini della stabilità economica globale».
Stellantis: restiamo impegnati sull’elettrico
« Stellantis prende atto del voto degli Stati membri sull’indagine della Commissione relativa ai veicoli elettrici cinesi», comunica il gruppo di Carlos Tavares in una nota. «Come azienda globale, sosteniamo la concorrenza libera e leale. Il nostro settore è sotto la pressione di ambiziosi piani di riduzione delle emissioni di CO2 e dell’offensiva commerciale globale cinese», riconosce il gruppo, aggiungendo però che «l’impegno etico di Stellantis nei confronti della mobilità elettrica è incrollabile e, poiché la nostra missione è quella di fornire ai nostri clienti auto sicure, pulite e a prezzi accessibili, siamo profondamente concentrati nel colmare rapidamente il divario di competitività».
Volkswagen critica: dazi non migliorano competitività Ue
Reazione diversa, invece, da parte dell’industria tedesca dell’auto. Volkswagen continua a chiedere una soluzione negoziata reputando quello dei dazi «un approccio sbagliato». La casa tedesca fa «appello alla Commissione Europea e al governo cinese affinché continuino in modo costruttivo i negoziati in corso per una soluzione politica». L’obiettivo comune deve essere quello di «evitare qualsiasi tariffa protettiva e quindi un conflitto commerciale», secondo Volkswagen che spera ancora in una soluzione che eviti le tariffe protettive. Per il colosso tedesco i nuovi dazi «non migliorano la competitività dell’industria automobilistica europea». (riproduzione riservata)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
Informativa sui diritti di autore
Questa è una parte dell’articolo originale
Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere
come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70
Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?
Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali