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Alla luce del recente Dpcm del 17 Settembre 2024, l’obbligo
di comunicazione a Enea e al PNCS deve essere applicato anche alle
CILAS inviate prima del 31 dicembre 2023 ma che non hanno avuto un
seguito nella realizzazione dei lavori?
L’esperto risponde
Il nuovo obbligo di comunicazione previsto per il Superbonus
dall’art. 3, comma 4 del D.L. n. 39/2024 (Decreto
taglia cessioni), convertito con modificazioni dalla Legge n.
67/2024, e disciplinato dal recente DPCM 17 settembre 2024, porta con
sé alcune problematiche applicative dovute ancora una volta ad un
legislatore poco attento.
Problematiche che riguardano diversi aspetti, tra i quali quello
evidenziato nella domanda posta a “L’esperto risponde” e sul quale
proveremo a ragionare.
Come già evidenziato su queste pagine dal collega
Ing. Cristian Angeli, il D.L. n. 39/2024 ma soprattutto il suo
provvedimento attuativo (il DPCM) lasciano ampi margini di
interpretazione per un obbligo che, ricordiamo, prevede due livelli
sanzionatori nel caso non sia soddisfatto:
- una sanzione amministrativa di euro 10.000 per gli interventi
avviati sulla base di un’istanza presentata prima dell’entrata in
vigore del nuovo DPCM (quella della sua pubblicazione sul sito del
Governo, il 26 settembre 2024); - la decadenza dall’agevolazione fiscale (senza possibilità di
sanatoria per la comunicazione) per gli interventi avviati sulla
base di un’istanza presentata dopo l’entrata in vigore del nuovo
DPCM.
Da rilevare che, mentre la decadenza dell’agevolazione è una
sanzione che naturalmente colpisce il beneficiario del bonus, non è
chiaro se la sanzione amministrativa di 10.000 euro sarà a carico
dello stesso o dei professionisti incaricati (la ratio è che sia il
primo ma la norma non lo dispone espressamente).
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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