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La Giunta regionale ha compiuto un passo importante a favore degli agricoltori delle province di Foggia, Bari-BAT, Brindisi, Taranto e Lecce, duramente colpiti dalla siccità nel 2024. È stata infatti formalmente richiesta al Ministero dell’Agricoltura l’emissione del decreto di declaratoria per l’avversità climatica, atto indispensabile per consentire l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale. Questo fondo è destinato a fornire supporto economico agli agricoltori che hanno subito perdite significative a causa dell’ondata di siccità, che ha compromesso gravemente le colture e l’intero settore agricolo di queste aree.
Il provvedimento, atteso da tempo dalle aziende agricole locali, rappresenta una via per affrontare i danni provocati dall’emergenza climatica, fornendo ristori per coloro che hanno visto i loro raccolti ridursi drasticamente o, in molti casi, andare completamente persi. La siccità, infatti, ha messo in ginocchio intere comunità agricole, già provate da altri fattori di crisi economica e ambientale.
L’esecutivo regionale ha incaricato la Sezione Competitività delle Filiere Agroalimentari di occuparsi della trasmissione del provvedimento al Ministero dell’Agricoltura.
Con il decreto di declaratoria, gli agricoltori che hanno subito danni diretti a causa della siccità potranno accedere alle misure previste dal Fondo di Solidarietà Nazionale, strumento pensato per mitigare gli impatti devastanti di eventi avversi e per assicurare la continuità delle attività agricole nelle zone più colpite. Il fondo non solo prevede risarcimenti per le perdite subite, ma anche incentivi per il ripristino delle colture danneggiate, favorendo così una ripresa sostenibile del settore.
Ora, l’attenzione si sposta al Ministero dell’Agricoltura, da cui si attende l’emanazione del decreto, passaggio finale per garantire che le risorse necessarie arrivino a chi ne ha più bisogno.
L’approvazione delle associazioni di categoria
Siccità sui campi della Puglia
«Bene la richiesta di stato di calamità avanzata dalla Regione Puglia al Ministero dell’Agricoltura per i gravi danni causati dalla siccità che hanno superato 1 miliardo di euro nelle campagne pugliesi», commenta Coldiretti Puglia.
Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse – ricorda Coldiretti Puglia – dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese.
La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia – per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare – continua Coldiretti Puglia – sono le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo del 50% rispetto all’anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine.
La siccità e gli eventi estremi si sono aggiunti al rialzo dei costi di produzione con il risultato che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti regionale, che è il margine della distribuzione commerciale che specula con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità. La Puglia è il principale polo della salsa Made in Italy nel Mezzogiorno – aggiunge Coldiretti Puglia – con oltre 19mila ettari concentrati per l’87% proprio a Foggia, leader nel comparto con 3.500 produttori di pomodoro che coltivano mediamente una superficie di oltre 17mila ettari, per una produzione di 20 milioni di quintali. Dati ragguardevoli se confrontati al resto d’Italia con i suoi 50 milioni di quintali di produzione e i 77mila ettari di superficie investita.
L’allarme caldo e siccità si è fatto grave in un 2024 con un estate torrida dopo Il giugno più caldo di sempre, quando secondo i nuovi dati di Isac Cnr i primi cinque mesi dell’anno si collocano in testa alla classifica dei più caldi, con oltre un grado e mezzo in più rispetto alla media dal 1800 ad oggi, un’anomalia di +1,67° al Sud. Un trend che ha candidato il 2024 nella top ten degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2023, il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020, secondo le elaborazioni Coldiretti.
Ma serve una stretta anche sulla gestione dell’acqua in Puglia – insiste Coldiretti Puglia – dove i campi e le stalle sono stretti nella morsa dell’emergenza siccità, a partire dalla mancanza delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per cui comunque agli agricoltori vengono recapitate le cartelle pazze, ma lo stesso vale per le opere irrigue di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale. Per Coldiretti Puglia si deve andare anche oltre l’emergenza, perché a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, uno spreco che non ci si può permettere, dall’efficientamento delle reti di adduzione e scolo al completamento impianti incompiuti, dalla manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali al rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise, dall’ampliamento e messa a regime di impianti idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale alla questione annosa dei consorzi di bonifica commissariati.
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