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L’idea del ministro della salute Schillaci: « Ho proposto a Giorgetti di tassare al 15% delle indennità di specificità per dare ossigeno alle buste paga»
Una flat tax sulle «indennità di specificità» dei medici. E’ quanto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, vorrebbe introdurre nella prossima manovra per «pagare meglio chi lavora alle dipendenze del servizio sanitario».
Cos’è l’«indennità di specificità medica»
L’obiettivo ultimo del ministero è quello di finalizzare ulteriori risorse per programmare nuove assunzioni, ma tra le ipotesi c’è, appunto, anche la tassazione al 15% della cosiddetta «indennità di specificità medica», lo strumento attraverso cui si riconosce e si valorizzano le profonde differenze del medico rispetto agli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione.
Questo riconoscimento viene valorizzato, appunto, attraverso un corrispettivo economico.
Schillaci: «Già presentata a Giorgetti la proposta»
Schillaci, intervenendo il 4 ottobre all’Assemblea della Federazione europea dei medici dipendenti (Fems), ha detto di aver «già presentato al ministro Giorgetti» la proposta, «per dare ulteriore ossigeno alle buste paga» del personale medico. L’ipotesi andrebbe così incontro alle richieste del sindacato Anaao Assomed per una flat tax sull’indennità di specificità, che oggi è pari al 43%.
Il rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021
A fine gennaio scorso era arrivato finalmente il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei dirigenti medici: circa 134.600 persone interessate, tra medici, veterinari, sanitari e delle professioni sanitarie dell’Area dirigenziale della Sanità. Sotto il profilo economico, il contratto ha riconosciuto incrementi a regime del 4,5%, corrispondenti ad un beneficio medio complessivo di poco più di 289 euro al mese per 13 mensilità e arretrati compresi tra i 6mila e oltre 10mila euro pro capite
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