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Wall Street chiude in rialzo grazie ai brillanti dati sull’occupazione Usa: Dow Jones +0,8%, S&P500 +0,9%, Nasdaq +1,2%. Mentre il pterolio Wti sale dell’1,1% a 74,49 dollari al barile. I dati sul mercato del lavoro suggeriscono con forza che gli Stati Uniti dovrebbero essere diretti verso un atterraggio morbido, in cui l’inflazione scende verso l’obiettivo della Fed senza che il mercato del lavoro si deteriori in modo significativo.
L’economia Usa ha aggiunto 254.000 posti di lavoro nei settori non agricoli a settembre, di gran lunga al di sopra del consenso degli economisti che si aspettavano un aumento di 145.000 unità. I posti di lavoro creati dal settore privato sono invece risultati pari a 223.000 unità, dopo l’incremento rivisto di 114.000 unità ad agosto.
Sempre a settembre, il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,1%, in leggero calo rispetto al mese precedente, secondo il Dipartimento del lavoro. La retribuzione media oraria è infine cresciuta dello 0,4% a livello mensile – superando di 0,3 punti percentuali il consenso del mercato – e del 4% su base annua.
Ore 18:00. Borse Usa contrastate, ma i dati sull’occupazione Usa sono brillanti
Le borse statunitensi procedono più deboli ma sempre al rialzo. Alle ore 18:00 il Dow Jones perdeva lo 0,3%, mentre lo S&P500 saliva dello 0,3% e il Nasdaq dello 0,6%. Nonostante lo slancio dai dati forti sul mercato del lavoro, gli indici azionari sono rimasti in rosso su scala settimanale.
La prossima settimana, l’attenzione continuerà a focalizzarsi sugli sviluppi in Medio Oriente, con gli operatori che attendono di capire quale sarà e quando giungerà la risposta di Israele all’attacco iraniano nonché i proseguimenti sui raid e l’invasione in Libano. Tuttavia, l’evento più importante della settimana sarà la pubblicazione giovedì del dato relativo all’inflazione di settembre, attesa in rallentamento. Presa insieme ai dati odierni sul mercato del lavoro, la lettura sull’inflazione potrebbe fornire una maggiore chiarezza sui tempi e sull’entità dei futuri tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Ore 15:30. Borse Usa aprono in rialzo sulla scia dei dati positivi sul mercato del lavoro. Cinque titoli da monitorare
Wall Street apre la seduta del 4 ottobre in rialzo sulla scia dei dati sul mercato del lavoro rilasciati poco fà. Alle 15:30 il Dow Jones sale dello 0,5%, l’S&P dello 0,7% e il Nasdaq guadagna l’1,2%.
Buone notizie per il mercato del lavoro
L’economia Usa ha aggiunto 254.000 posti di lavoro nei settori non agricoli a settembre, di gran lunga al di sopra del consenso degli economisti che si aspettavano un aumento di 145.000 unità. I posti di lavoro creati dal settore privato sono invece risultati pari a 223.000 unità, dopo l’incremento rivisto di 114.000 unità ad agosto.
Sempre a settembre, il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,1%, in leggero calo rispetto al mese precedente, secondo il Dipartimento del lavoro. La retribuzione media oraria è infine cresciuta dello 0,4% a livello mensile – superando di 0,3 punti percentuali il consenso del mercato – e del 4% su base annua.
Alle buone notizie sul fronte del lavoro si aggiunge la notizia che dopo quattro giorni di sciopero nei porti della East Coast e del Golfo negli Stati Uniti, il sindacato International Longshoremen’s Association (Ila) ha finalmente raggiunto un accordo provvisorio con la United States Maritime Alliance sugli aumenti salariali. Le due entità hanno deciso di estendere il contratto quadro fino al 15 gennaio 2025 per tornare al tavolo delle trattative e negoziare tutte le altre questioni in sospeso. L’accordo provvisorio include un aumento dei salari del 61,5% nell’arco dei sei anni, ma rimangono alcune questioni irrisolte, tra cui il nodo spinoso dell’automazione delle attività portuali.
Il rendimento dei Treasury decenali si avvicinano al 4% (al 3,957%) in seguito ai forti dati sul mercato del lavoro. La corsa sul petrolio si è stabilizzata: il Brent tratta in modesto rialzo dello 0,7% mentre il Wti sale dello 0,8%.
Ecco cinque titoli da monitorare:
1. Meta di nuovo sotto scrutinio per la privacy
Alle 15:30 il titolo di Meta sale dello 0,3%. La Corte di giustizia dell’Ue ha stabilito che Facebook non può elaborare dati relativi alla sessualità di un utente per scopi pubblicitari mirati. La decisione conclude la battaglia legale tra il social media di Meta e l’attivista austriaco per la privacy Max Schrems, che ha accusato Facebook di averlo tempestato di annunci pubblicitari mirati dopo che aveva rivelato il proprio orientamento sessuale in un panel pubblico, riporta Bloomberg.
L’anno scorso Meta ha ricevuto una multa record di 1,2 miliardi di euro dall’ente di controllo irlandese per la protezione dei dati, per aver spedito illegalmente i dati degli utenti europei negli Stati Uniti.
2. Cvs valuta uno split dei suo business sanitari
Le azioni di Cvs guadagnalo il 2,2% alle 15:30 in seguito alla notizia che la catena di famacie starebbe valutando la possibilità di sottoporsi una revisione strategica del proprio business. In particolare la società sta prendendo in considerazione possibilità di dividere le sue unità di farmacie al dettaglio e il comparto assicurativo, dato che sta affrontando spese mediche più elevate del previsto in quest’ultima. Negli ultimi anni, Cvs ha speso decine di miliardi di dollari in acquisizioni per diventare uno sportello unico per i consumatori, ma da tre trimestri consecutivi, l’azienda ha tagliato la sua guidance sugli utili per l’intero 2024 e ha visto il suo titolo scendere di oltre il 20% da inizio anno.
3. Summit Therapeutics avanza lo studio sul farmaco oncologico
Il titolo di Summit Therapeutics balza del 9,3% alle 15:30 dopo che la società ha annunciato di aver completato l’arruolamento di pazienti nell’ambito dello studio clinico late-stage Harmoni in Nord America, Europa e Cina. Il farmaco antitumorale al centro della ricerca in fase III, ivonescimab, è stato inoltre concessa l’etichetta «fast track» da parte dell’Fda.
4. Spirit Airlines si avvicina al fallimento
Alle 15:30 le azioni di Spirit Airlines sprofondano del 34%. Gli sforzi della compagnia aerea per ristrutturare il debito ed evitare la bancarotta non hanno prodotto i frutti sperati: dopo mesi di trattative non è stato possibile raggiungere un accordo con gli obbligazionisti, secondo quanto riportano le fondi di Bloomberg.
5. In difficoltà la produzione di Rivian Motors
Il titolo di Rivian scivola del 5,2% alle 15:30 dopo che il produttore di veicoli elettrici americano ha tagliato le previsioni di produzione per l’interno 2024. L’azienda ha prodotto nel terzo trimestre dell’anno 13.157 veicoli e ne ha consegnate 10.018, il risultato più basso nell’ultimo anno e mezzo.
Rivian si aspetta una produzione per l’intero anno compresa tra 47 mila e 49 mila unità, inferiore alle 57 mila previste in precedenza. La società sta affrontando una carenza di un componente utilizzato per realizzare veicoli elettrici a batteria R1 e furgoni commerciali che ha penalizzato la produzione. La notizia arriva pochi giorni dopo che anche la casa automobilistica rivale Tesla ha registrato livelli di produzione e di consegne inferiori alle aspettative, facendo eco alla tanto evocata crisi del mercato dei veicoli elettrici. (riproduzione riservata)
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