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Anche quest’anno, il 27 settembre 2024, nell’ambito delle iniziative previste in occasione de La notte dei ricercatori, abbiamo partecipato ad un evento di grande rilevanza che si è tenuto presso la Casa di Reclusione di Tempio Pausania a Nuchis.
Questa iniziativa, organizzata dal Polo Universitario Penitenziario dell’Università di Sassari (PUP UNISS), ha visto la rappresentazione teatrale de “La Tempesta” di William Shakespeare, realizzata grazie al progetto ʺLiberArteʺ.
L’ERSU, da due anni partner fondamentale del progetto LiberArte, ha sostenuto finanziariamente le attività del laboratorio teatrale, condividendone l’impostazione metodologica e la missione socio-culturale. Il Presidente dell’ERSU, Daniele Maoddi, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di sostenere un’iniziativa che promuove l’istruzione e la cultura tra i detenuti, rappresentando un esempio di inclusione sociale e di collaborazione tra istituzioni.”
Il Direttore dell’ERSU, Libero Meloni, ha aggiunto: “La nostra collaborazione con il PUP UNISS è fondamentale per il successo del progetto LiberArte. Grazie al nostro supporto, siamo in grado di offrire opportunità educative e culturali che hanno un impatto significativo sulla vita dei detenuti.”
Emmanuele Farris, docente dell’Università di Sassari e Delegato del Rettore per il Polo Universitario Penitenziario, ha sottolineato: “Si tratta di un evento di forte impatto sociale, in cui abbiamo l’ambizione di portare chi solitamente vive ‘fuori’, dentro il carcere, per toccare con mano come i percorsi culturali progettati da enti di formazione e istituzioni pubbliche che collaborano tra loro, possono costituire una importante opportunità di formazione e crescita culturale per le persone in regime di detenzione: questa è una delle missioni più importanti del PUP.”
La rappresentazione de “La Tempesta”, coordinata dalla regista Chiara Murru e supervisionata scientificamente dalla Prof.ssa Loredana Salis, ha coinvolto una ventina di detenuti studenti attori. Questo evento ha rappresentato il culmine di un anno di lavoro intenso e appassionato, inserito nel progetto pluriennale LiberArte sotto il coordinamento della Prof.ssa Elisabetta Garau.
La partecipazione dell’ERSU alla Notte Europea dei Ricercatori ha dimostrato l’importanza della collaborazione tra istituzioni educative e penitenziarie. Grazie anche al nostro sostegno, l’evento ha offerto una bella opportunità di crescita personale e culturale non soltanto per i detenuti ma per tutti coloro che hanno avuto modo di partecipare e assistere all’evento, contribuendo così a costruire una società più inclusiva e sostenibile.
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