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La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Napoli che aveva negato il permesso premio al detenuto Salvatore Biondo, condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e reati gravissimi tra cui strage e concorso in omicidio. Ex capo mandamento di Cosa Nostra nella zona di San Lorenzo-Tommaso Natale a Palermo, è attualmente recluso nel carcere di Secondigliano.
Nel 2021 il magistrato di sorveglianza di Napoli gli aveva concesso un permesso premio di un giorno da trascorrere nella parrocchia Santi Filippo e Giacomo di Aversa. Tuttavia il procuratore della Repubblica aveva presentato reclamo sostenendo che Biondo non avesse mai collaborato con la giustizia e che non fosse stato possibile escludere l’attualità di collegamenti con la criminalità organizzata.
Dopo un primo annullamento da parte della Corte di Cassazione nel dicembre 2022, il Tribunale di Sorveglianza di Napoli ha nuovamente negato il permesso nel febbraio 2024, citando l’allarmante curriculum criminale di Biondo, con cinque condanne all’ergastolo, e l’attuale operatività di Cosa nostra, confermata da recenti operazioni di polizia come l’operazione “Metus” del 2023. Il Tribunale ha evidenziato l’assenza di elementi che dimostrassero la rescissione dei legami del detenuto con l’organizzazione mafiosa.
L’avvocato di Biondo, Roberto Ghini, ha presentato ricorso sostenendo che il Tribunale di Sorveglianza non avesse svolto un adeguato bilanciamento tra il lungo percorso rieducativo intramurario del detenuto e la gravità dei reati commessi. In particolare la Corte costituzionale ha dichiarato che, anche per i detenuti condannati per reati gravi, come quelli di cui all’articoo 416 bis (associazione mafiosa), è possibile concedere permessi premio anche senza collaborazione, qualora vengano dimostrati elementi che escludano collegamenti attuali con la criminalità organizzata.
La Cassazione ha accolto il ricorso, rilevando che il Tribunale di Sorveglianza non si era conformato alle direttive della sentenza rescindente del 2022, trascurando la valutazione del percorso rieducativo del detenuto e il lungo periodo di carcerazione. In conclusione, ha disposto l’annullamento dell’ordinanza e il rinvio per un nuovo esame, che dovrà tenere conto anche della revisione critica del vissuto criminale di Biondo e della sua partecipazione alle attività rieducative.
Fonte: CasertaNews.it
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