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Andiamo verso uno spreco di energia rinnovabile: la crescita della capacità di accumulo non tiene il passo con la generazione da fer. Servono più flessibilità, interconnessioni e batterie
Il rapporto di Ember sul potenziale dello stoccaggio di energia rinnovabile in UE
Oggi l’Europa corre sulle rinnovabili molto più che sull’accumulo. Questa transizione disarmonica, a due velocità, ci sta già presentando il conto. E lo farà sempre di più in futuro. Solo nei prossimi 6 anni, l’Europa rischia di sprecare una quantità colossale di produzione di elettricità pulita: qualcosa come 183 TWh. Cioè il consumo energetico annuale di un paese come la Polonia. O il 40% circa dell’elettricità generata nel 2023 dal gas fossile. Al contrario, potenziare lo stoccaggio dell’energia rinnovabile farebbe risparmiare circa 9 miliardi di euro l’anno nel 2030 tagliando la bolletta del gas.
La Germania, da sola, e solo lo scorso giugno, avrebbe potuto evitare da 1,3 a 2,5 milioni di euro di costi di carburante con 2 GW di accumulo a batteria in più (pari a un aumento del 20% della capacità nazionale di storage). Berlino avrebbe infatti potuto spostare 36 GWh di energia solare da mezzogiorno alle ore serali (quando la generazione fossile, specie in estate, resta elevata visto il calo dell’eolico).
Lo sottolinea il think tank Ember nello studio “EU battery storage is ready for its moment in the sun” pubblicato il 26 settembre. Gli autori usano il dataset Ember sul mix di generazione oraria e sui prezzi dell’energia nell’UE per modellare l’evoluzione oraria della domanda e della generazione di energia pulita al 2030, suggerendo la necessità di pianificare ora un maggiore accoppiamento di fotovoltaico e accumulo.
Fer e picco della domanda
Già oggi eolico e solare coprono gran parte della domanda di elettricità nelle ore di picco in diversi paesi UE. Tra agosto 2023 e luglio 2024 ad esempio sono stati 9 i paesi europei dove il fotovoltaico ha raggiunto picchi pari o superiori all’80% della domanda nazionale oraria di energia. In Olanda e Grecia a volte la generazione solare ha superato il 100% della domanda.
Questa situazione sarà sempre più frequente e riguarderà più paesi nei prossimi anni. Da PNIEC, i Ventisette dovrebbero portare la quota di fer nel mix elettrico al 66% entro fine decennio. Secondo le simulazioni di Ember, nel 2030 la generazione eolica e fotovoltaica coprirà in media il 49% della domanda oraria europea totale. Nel 2023 ne ha coperto circa la metà, il 27%. Sempre secondo le previsioni di Ember, nel 4% delle ore annue queste due fonti rinnovabili copriranno più del 100% della domanda e supereranno il 50% nel 35% delle ore (oggi accade solo nel 7% dei casi, era il 2% 2 anni fa).
Le soluzioni
Per Ember, la ricetta per evitare lo spreco di energia rinnovabile ha 3 ingredienti:
- implementare soluzioni di flessibilità, vale a dire qualsiasi misura che permetta di far coincidere meglio domanda e offerta;
- pianificare fin da subito l’espansione della capacità di stoccaggio di energia rinnovabile, per accompagnare la crescita delle fer e in particolare del fotovoltaico;
- potenziare le interconnessioni elettriche, creando maggiore competizione tra generazione da rinnovabili e da gas fossile.
“I business case per l’energia solare e le batterie si rafforzano a vicenda. L’aumento della volatilità dei prezzi, esacerbato da anni di forte crescita dell’energia solare e prezzi elevati del gas, ha aumentato la capacità dell’accumulo di batterie di generare ricavi tramite arbitraggio dei prezzi. A loro volta, le batterie aumenteranno la domanda di energia nei momenti di picco dell’energia solare, supportando i tassi di cattura solare e attenuando gli estremi dei prezzi”, argomentano gli autori del rapporto.
Leggi qui il rapporto di Ember sul potenziale dell’accoppiamento di accumulo e produzione rinnovabile
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