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Di cosa parliamo?
È vero, la transizione costa. Apparentemente esiste una sproporzione tra le spese a cui far fronte e i benefici da raccogliere: le prime immediate e onerose; i secondi poco tangibili e lontani nel tempo. Ma quanto ci costa invece attendere, accantonando il problema? Uno studio pubblicato di recente su Nature, per esempio, svela che i danni economici inflitti dal cambiamento climatico sarebbero 6 volte maggiori rispetto agli investimenti necessari a mitigare le emissioni di gas serra e a contenere il riscaldamento del pianeta.
Il punto – mentre la questione ambientale divide, il Green Deal viene annacquato e le destre tuonano contro le “eco-follie green” – è ricordarsi che questa transizione che ci pare più una minaccia può andare a braccetto con l’aggettivo capace di convertirla in opportunità: “transizione giusta”. E cioè un complesso di strategie e azioni capaci di includere nei diversi processi trasformativi le persone – individui e collettività – sia come destinatari di politiche sia come attori consapevoli.
Che sia possibile lo dimostra una nuova generazione di imprese già orientata verso modelli più responsabili di concepire la produzione. Un ecosistema di soggetti economici che intendono la crisi ambientale come un’occasione per ripensare il futuro di tutt*, spingendoci a considerare il nostro approccio allo sviluppo economico sotto altri punti di vista, che valorizzino la qualità della vita degli individui, la salute e il benessere delle comunità e la tutela dell’ambiente al pari della crescita finanziaria.
A che punto siamo nella strada della transizione giusta? Quali opportunità offrono le sfide climatiche?
La quarta edizione dei Transition Days vuole essere insieme uno spazio di racconto e un salone di pratiche per incontrare imprenditori, start-up, pmi, Bcorp e società benefit che praticano un rinnovato modo di fare impresa.
Tre giorni di festival su altrettante dimensioni (Finanza: Chi paga la transizione?; Tecnologia: Cosa permette la transizione?; Conoscenza: Come si pensa la transizione?) per costruire insieme un immaginario collettivo e una traiettoria concreta verso una società più equa e sostenibile.
Presto online, informazioni e aggiornamenti sull’iniziativa.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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