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Chiuse le richieste di TFR: l’Inps ha notificato l’impossibilità di accettarle e versare gli assegni, non c’è denaro a disposizione
Brutta notizia per i lavoratori dipendenti. Il 2024 è stato in assoluto il periodo più nero degli ultimi anni per il mondo del lavoro. Dopo lo stop relativo al Covid, la ripresa è stata lentissima, colpita da una forte inflazione che ha eroso completamente i risparmi rimasti.
In questo modo i cittadini si sono trovati ad affrontare una realtà quotidiana che non riesce a trovare un equilibrio stabile tra guadagni e costi della vita. Il grande debito italiano sta ricadendo sulle nuove generazioni, come un enorme masso ormai troppo difficile da sorreggere, e che prima o poi schiaccerà tutti. Per quanto il Governo cerchi di attuare politiche volte ad aiutare le famiglie meno abbienti, la verità è che sono sempre i lavoratori a pagare per tutti.
Pensioni minime irrisorie e età d’uscita sempre più alta: la vecchiaia dei più giovani diventerà una nuova era lavorativa. I primi segni di completa deriva stanno arrivando già per le tasche dei lavoratori dipendenti (e non). In particolar modo, l’INPS ci ha tenuto a notificare che tutti coloro che hanno inoltrato domanda per l’ottenimento del TFR in questi mesi, almeno fino a fine 2024, non potranno ricevere risposta di esito positivo in quanto non c’è denaro per pagare gli anticipi.
TFR non pagati per mancanza di denaro: la comunicazione INPS avvisa i lavoratori
Facciamo più chiarezza sulla problematica con un passo indietro. In base al nuovo regolamento INPS entrato in vigore il primo febbraio 2023, i pensionati iscritti al fondo credito (precedentemente INPDAP) possono ora ricevere in anticipo la buonuscita. Un’anticipazione del TFR come un prestito per risolvere i ritardi spesso incontrati nell’erogazione di questi benefici. Tuttavia, INPS ha notificato di non poter emettere altri anticipi in questo 2024.
In sostanza, l’INPS non dispone dei fondi necessari per fornire queste agevolazioni. Queste domande quindi non potranno avere esito positivo, poiché, a partire dal 26 aprile 2024 e fino a nuova comunicazione, gli uffici INPS non potranno elaborare o trasmettere le bozze di proposta.
Per coloro che avevano invece già ricevuto esito positivo non ci saranno novità, lo stop vale a partire dal 26 aprile in poi. Per quanto riguarda le pratiche non elaborate, le sedi INPS dovranno tenerle in sospeso in attesa di istruzioni operative future, nessuna comunque verrà respinta.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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